La direttiva by Robert Ludlum

La direttiva by Robert Ludlum

autore:Robert Ludlum
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-01-27T16:00:00+00:00


Gli occhi di Janson corsero veloci nella bellissima anticamera. Dipinti del Rinascimento olandese erano collocati al centro di cornici dorate intarsiate e disposti con una simmetria ossessiva. La mensola del caminetto era di marmo venato di blu, con intricate incisioni. Il tutto era perfettamente adatto a una dimora signorile olandese: lontano dagli indiscreti occhi dei curiosi, l'elogiato ideale della moderazione nordica era bandito. Finora tutto bene, pensò tra sé. Cooper si era rimesso in ordine e una volta infilato in quella sciocca uniforme, si era comportato in modo da non cadere nella parodia.

I suoi movimenti erano rigidi e ufficiali; le sue espressioni cariche di servile pomposità, in tutto e per tutto il fedele assistente di un funzionario molto importante. Janson confidava nel fatto che nessuno avesse la minima idea di quale fosse l'aspetto del ministro degli Esteri ceco. Dopo tutto, ricopriva quella carica da due settimane appena. E la sua nazione non si trovava in cima alla lista dei punti caldi di cui si occupa principalmente la fondazione. Il miglior travestimento era non travestirsi: un po' di brillantina sui capelli, un paio di occhiali di moda nell'Europa dell'Est, il classico abbigliamento dei diplomatici in tutto il continente e un contegno a volte amabile e a volte imperioso. Il fatto che la madre di Janson fosse ceca era sicuramente utile, almeno per impregnare il suo inglese di un persuasivo accento. Un diplomatico ceco doveva esprimersi in inglese in un Paese come l'Olanda. Janson fissò la receptionist dai capelli rossi al di sopra degli occhiali rotondi con la montatura di corno.

«E Peter Novak? Si trova qui anche lui?»

La donna minuta sorrise trasognata. «Oh no, signore. Il signor Novak trascorre la maggior parte del tempo in viaggio, spostandosi da un luogo all'altro. Spesso non lo vediamo per intere settimane.»

Quando Janson era arrivato non poteva sapere se sulla fondazione aleggiasse una cappa di dolore. Ma quello che gli aveva detto Agger valeva ancora: non avevano idea che fosse accaduto qualcosa al loro amato fondatore.

«Naturale!» disse Janson. «Ha tutto il mondo nelle sue mani, vero?»

«Può ben dirlo, signore. Ma c'è sua moglie oggi. Susanna Novak. Coordina il programma di sviluppo delle O-N-G.»

Janson annuì. Temendo possibili rapimenti, Novak insisteva nel tenere la sua famiglia lontano da occhi indiscreti. La sua statura pubblica era necessaria al successo del suo lavoro; accettava con riluttanza di comparire sui media a quello scopo. Ma non era una star di Hollywood e la sua famiglia doveva starne fuori: per anni aveva diffuso questo messaggio e la stampa si era adeguata. Il fatto che la sua residenza principale fosse ad Amsterdam facilitava le cose: la sensibilità borghese di quella città serviva da protezione alla privacy del grande uomo. Nascosto sotto gli occhi di tutti.

«E cosa c'è di là?» chiese indicando un'altra stanza, alla sinistra del corridoio centrale.

«L'ufficio di Peter Novak» disse lei. «Dove l'avrebbe sicuramente incontrato se fosse stato in città. Avrebbe insistito senz'altro.» La donna aprì la porta e indicò una tela sulla parete opposta. «Quel dipinto è di Van Dyck.



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